giovedì 22 marzo 2012

andare e venire

Come Daniele ha sapientemente scritto su Facebook, durante questo nostro soggiorno in Italia non abbiamo avuto tempo per vedere tutte le persone che avremmo voluto vedere, nè per dedicare il giusto tempo a quelle che abbiamo potuto incontrare.

Quindi ho pensato fosse l'occasione giusta per aggiornare questo blog, ultimamente trascurato in favore di Fluyendo

www.fluyendo.net



Siamo noi, con la nostra idea di ripartenza, cucita su noi stessi, sui nostri interessi e le nostre abilità.
Per me niente più provette (per ora) ma la possibilità di rendere lavoro le mie manie (o s-manie) di organizzazione, la capacità di interazione con le persone e la voglia di parlare e pure in tutte le lingue che ho imparato.
Il futuro non mi spaventa, ma mi fa svegliare la mattina carica di entusiasmo e voglia di fare (oh, poi "svegliare" vuol sempre dire 9.30-10 minimo, ma tant'è!). La cornice poi aiuta molto: la casa e i suoi abitanti, il mare, il sole e il vulcano.

Il ritorno in Italia, esattamente un giorno prima del compimento di 6 mesi della nostra avventura tinerfeña, ci ha fatto vedere un Italia più triste, nel senso di non contenta, ma, allo stesso tempo, speranzosa. Ho visto negozi gestiti con entusiasmo da miei coetanei (bar in piazzale Clodio 20) e ho ascoltato amici con un nuovo desiderio di prendere in mano la propria vita, ognuno a modo proprio! Non faccio nomi, ma voi stessi lo sapete.
Questo mi entusiasma tanto e mi fa ben sperare, che da una situazione grigia, di poche certezze, rinasca il desiderio di coltivare le proprie aspirazioni, di ascoltarsi dentro per poi diffondere la propria luce fuori.

Molto new age, eh? ihihih
Comunque non sono concetti miei (ovviamente, direte), nè sono parole scopiazzate da qualche filosofia orientale, guardate qui:
http://www.la7.it/invasionibarbariche/pvideo-stream?id=i500888
minuto 38 (ma fatelo lo sforzo di sentirlo tutto!)

"questa crisi è un'occasione soprattutto se uno vuole mettersi in gioco [...], fino a ieri sceglievi la strada più sicura [...] adesso le strade sono complicate e non ti portano a nessuna sicurezza, quindi questa crisi ti dice: 'fà quello che senti perchè è lì che vinci'. Non c'è più il traguardo, al traguardo non ci arriviamo [...] non porti più il problema della strada sicura, e questa è quasi una liberazione"

Vi bacio tutti!
Silvia