martedì 22 febbraio 2011

Il tacchino timido

Sembra che in queste isole abbia trovato il suo habitat ideale l'Ubara, una specie di tacchino piuttosto asociale. Il suo terreno preferito è sabbioso, brullo e disseminato di cespuglietti, tipico di Fuerteventura (vedi foto), ma avvistamenti sono possibili anche a Lanzarote. Sebbene arrivi ad essere alta anche 70 cm, poter vedere un'ubara è molto difficile. Ovviamente, non è né rossa, né gialla, né blu. È color sabbia.
Ci si affida quindi a vecchie leggende che narrano di avvistamenti di tot esemplari sulla tal collinetta, sperando segretamente che queste bestie, oltre ad essere schive, siano anche pigre e non abbiano usato nè zampe nè ali per andarsene altrove a zonzo. Alla vicinanza delle persone preferiscono quella delle autovetture quindi, con l'intento di osservarli da vicino, è opportuno addentrarsi nello sterrato dove presumibilmente pascolano (per chi viaggia in camper i fuori-pista sono una totale delizia) e fermarsi ad aspettare. Questi deliziosi animali, infatti, se spaventati, non scappano, ma si acquattano, rendendo arduo distinguerli dalle rocce circostanti.
Sono quasi due settimane che scandagliamo ogni metro percorso alla ricerca dell'ubara con il nobile scopo di mettere anche questa crocetta.
Mentre maciniamo chilometri, i nostri occhi perlustrano ogni cespuglio, analizzano ogni roccia e segmentano ogni ombra per individuare i gallinoni. Per rendervi un'idea del loro mimetismo, vi sveliamo la soffiata che ci hanno fatto alcuni amici: puntare alle buste di plastica, potrebbero non essere quello che sembrano...
Il tacchino canario, selvaggio e schivo, ad oggi si nasconde ancora ai nostri occhi. Occhi che lacrimano dalla fatica di capire se quello che stiamo vedendo è il frutto della nostra mente disperata, spazzatura svolazzante, una macchia sulla nostra retina o una roccia a forma di tacchino. Vi stupireste nel constatare quante rocce con la testa esistono, così come non mi stupirebbe conoscere il numero delle ubare che ho scambiato per sassi...
È praticamente diventata una sfida: facciamo finta di rinunciare sperando di farle miracolosamente apparire, Daniele cerca di convincersi che sta andando meglio di quanto non si aspettasse perchè oggi ha visto un corrione biondo, ci convinciamo che ci deve essere un motivo supremo per spiegare tutto questo. Forse l'ubara si è nel frattempo estinta e quando lo scopriremo riusciremo a trovare la nostra pace interiore.
Nel frattempo il mio consiglio è: quando andate dal macellaio, non guardate al petto di tacchino come ad un surrogato del pollo. Costa meno e ne mangi di più, il sapore, tutto sommato, è più o meno quello.
No.
Questi animali hanno un animo sensibile e un loro carattere, scelgono una vita di stenti e di isolamento, senza piegarsi alle logiche del turismo naturalistico. Sono delicati, vanno capiti e amati, a prescindere da tutto.

Così come sono.
Dovunque essi siano.



L'ANIMACCIA LORO




2 commenti:

  1. sounds like a lot of fun this tacchino canario!! ;-)
    dani

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  2. Ve l'avevo detto di venire da huga con noi...
    :-)

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