mercoledì 16 febbraio 2011

LANZAROTE E MARTE

Parque Nacional de Timanfaya, la ciliegina sulla torta che ci ha fatto definitivamene innamorare di quest'isola.
L'ulima grande eruzione che colpì Lanzarote risale a meno di 300 anni fa e durò circa 9 anni. Quando sembrava infatti che l'inferno di fuoco si stesse esaurendo, nuove bocche eruttive si aprivano. Gli abitanti di Yaíza furono costretti ad emigrare a Teguise ed Arrecife, mentre ogni vestigia di vita veniva sotterrata da lava incandescente.
Il paesaggio è incredibile. E se pensate che sia tutto nero e grigio, il bello è proprio qui: le rocce e la terra, grazie alla composizione chimica sono rosse, arancio e gialle, rosa, vinaccia, viola e blu e talvolta questa tavolozza coesiste in uno stesso fianco della montagna, in una stessa porzione di roccia stratificata...
Non bisogna essere geologi per apprezzare lo spettacolo. Certo aiuterebbe molto nel momento in cui sia necessario descriverlo, eviterei così di deliziarvi con parole tipo ammonticchiamento di sassi e montarozzo di cenere...
In definitiva, per buona parte della giornata siamo stati circondati da un paesaggio marziano, più rosso che nero e concedetemi la libertà di usare un altro elemento del sistema solare per darvi un'idea di quello che abbiamo visto.
PS. strada facendo ho anche incontrato un marziano. L'ho riconosciuto dalla faccia da furbetto!!









2 commenti:

  1. oddio... ma fanno così schifo i marziani?!?! che orrore!

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  2. Sono perfettamente d'accordo con la meraviglia... Anche noi ci siamo innamorati. Già ci vien voglia di tornare...
    Per il marziano. Che dire?
    Scappaaaaaaaa!

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